IN MEZZO AL CERCHIO
Dal Cenacolo di Santa Croce, preceduto dallo Studio Pasqualin di Piazza Strozzi e dalla Galleria Numero di Via degli Artisti, approdo allo Spazio Melauri studio di pittura e al Perseo Centroartivisive. Cioè, la poesia fra l’arte. Con i miei testi dalla raccolta di Linguaggio Espressivo intanto, guadagno l’amicizia di Franco Manescalchi, che li accoglie sul periodico Stazione di Posta. E fa per la mia poesia, nel 1989, con la sigla “Caratteri”, il libro numero tre: “In mezzo al cerchio-sonetti in prosa”. Fra tante e felici altre cose, nella sua prefazione dice questo.
“D’altronde, il movimento dalla prosa al verso concentrato e perciò illuminato ed illuminante è complementare nel laboratorio medesimo e non una forma di superamento. Così era anche in Campana. Ora ci troviamo di fronte ad una esperienza della parola che cerca l’ESPERANTO, ovvero la sintesi dei linguaggi per ipotizzare un’uscita dalla moderna Babele. . . . Se le radici sono nette si può anche dire . . . che Alberta Bigagli rimane uno splendido caso a sé, perché la SATURA è ricondotta alla ferma unità dell’essere”
( da “Sono spiata”, i primi due paragrafi)
Donne antiche tribali in cerca della mia cordialità sanno
di quanto sia sicura la ventata la gioia ma vogliono
aperta la capanna che io viva di me non è tollerato.
Eppure dai silenzi dal vuoto dal mio fare teatro
dentro i cantucci delle piazze grandi partono cavi
luminosi forti laser azzurro verde a unire volti meticci.