Per fare effetto su chi guarda a queste mie notizie, io direi di cominciare da una bella nota di esperti che si sono occupati di me, come poetessa e come ricercatrice del linguaggio. Troverete ripetuti i nomi dei miei prefatori, ma dovete anche pensare che vari altri nomi sono rimasti necessariamente, per lo spazio, esclusi. Come desiderio, vorrei riportare anche i nomi degli amici che in veste di organizzatori mi hanno seguito e favorito, come quello degli editori, ma non la finirei più. Ecco la nota preparata.
Carlo Betocchi Franco Manescalchi
Giorgio Barberi Squarotti Mariella Bettarini
M.Grazia Beverin Lia Bronzi
Domenico Cara Antonio Coppola
Daniele Giancane Sandro Gros-Pietro
Stefano Lanuzza Carlo Lapucci
M.Grazia Lenisa Paola Lucarini
Mario Lunetta Giuseppe Marchetti
Carmelo Mezzasalma Valerio Nardoni
Giuseppe Panella Anna Ventura
Michele Brancale Pietro Civitareale
Giorgio Luti Walter Nesti
Angelo Lippo Giuseppe Baldassarre
Giovanna Vizzari Ninny Di Stefano Busà
Gaetano Chiappini Paolo Maccari
E’ un po’ una noia leggere solo nomi, ma ho preparato come al solito qualche buona citazione dal pensiero di alcuni di loro, pochi, naturalmente riguardante l’ultimo e più importante mio libro, “Amore fu”.
ANGELO LIPPO, su “Puglia”, quotidiano di Bari, maggio 2010
“Alberta Bigagli non si è limitata a scrivere “versi” nel senso più comune del termine, ma ha fuso questa sua perizia stilistica nella dimensione di un approfondimento Linguistico Espressivo a più diversi livelli. . . Tutto ciò mi riporta alla memoria un altro illustre uomo di cultura, Danilo Dolci, lo scrittore triestino trapiantato in Sicilia, che si mise al servizio del popolo e attraverso l’analisi maieutica costruì i suoi libri più importanti”
MICHELE BRANCALE, sul periodico “Toscana oggi”, novembre 2010
“Bigagli è una psicopedagogista che ha il culto della parola, del valore che essa ha come semina e come ponte per entrare in relazione con gli altri. . . . dice del Logos (“La parola” come l’evangelista Giovanni chiama il Cristo) “che è interno e mi contiene”. Siamo di fronte a un’esplorazione di luoghi e mondi che, corposamente raccolta in queste pagine, si fa testimonianza umana da una parte ed espressione compiuta di alto valore letterario dall’altra”
NINNY DI STEFANO BUSA’, su “Comunicati stampa” on-line, marzo 2011
“Una parola lungimirante che ha in sé il dono dell’attesa, dell’amore per il prossimo, dell’accoglienza dell’altro o dell’altrui; esibisce un punto di contatto tra la celebrazione della vita e il suo contrario, sceglie fra il detto e il non detto, quella verità “oltre” che coglie la profondità unica e indivisibile dell’essere”